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Quattro sorsi di terroir

Quattro vini, quattro territori, quattro storie che parlano la lingua dell’autenticità.

Una selezione che raccoglie le quattro etichette degustate durante l’incontro “Al Buio” con Luca Boccoli. Tuti vini di realtà artigianali italiane che condividono una visione comune: rispetto per il territorio, autenticità espressiva e lavoro consapevole in vigna e in cantina.
Ogni vino racconta la propria origine attraverso stile, profumo e carattere, dal rigore friulano all’eleganza piemontese, passando per l’energia vulcanica del Lazio e la freschezza marchigiana.
Un viaggio sintetico ma significativo nell’Italia del vino contemporaneo.

Partiamo nell’ordine in cui sono state degustate ed iniziamo con Milic, piccola realtà artigianale situata nel Collio goriziano, che lavora in modo naturale e attento all’identità territoriale. Le vigne sono condotte con cura manuale, senza forzature né interventi invasivi in cantina. La sua Malvasia 2023 è stata molto apprezzata per il suo carattere elegante e diretto. Un vino autentico, fresco e salmastro, espressione del terreno marnoso tipico del Collio.

La seconda proposta di assaggio ci ha portato a La Morra, nelle Langhe, dove la giovane cantina Trediberri produce i suoi vini all’insegna della freschezza e dell’intensità. In degustazione abbiamo assaggiato il Nebbiolo 2024, un vino che si mostra più per la sua finezza e fragranza che per la sua potenza, con le sue note di ciliegia, lampone e tenui sentori di spezie e sottobosco. Un assaggio di bella tensione ed equilibrio.

La terza proposta è di uno dei territori laziali più interessanti dal punto di vista vitivinicolo, il lago di Bolsena. Abbiamo degustato il Sottobanco di Andrea Occhipinti, produttore che da anni si occupa di varietà autoctone come Aleatico e Grechetto Rosso su terreni vulcanici che donano ai vini mineralità e freschezza. Il suo Sottobanco, vendemmia 2023, si è distinto per il suo carattere dinamico e minerale dalla forte impronta sapida.

Infine, a chiudere la selezione dei vini in degustazione, il Rosato Mida di Maria Letizia Allevi, viticoltrice marchigiana alla guida di una piccola azienda familiare a Castorano, nel Piceno, dove coltiva le sue vigne con cura artigianale. Il suo Rosato, vendemmia 2024 con sole 1000 bottiglie prodotte, è versatile ed elegante. La fragranza del frutto, il gusto succoso fresco e sapido si mantengono in un gradevole equilibrio tra acidità e corpo.